giovedì 26 novembre 2015

Quanto manca?

Da ieri è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia, meno un mese al Natale!
E lo so, a questo punto il mondo si divide in due fazioni: chi lo ama e inizia a sentire l’aria frizzantina già a ottobre, e chi non può soffrire la prima categoria e cerca, fino a quando la situazione non si fa davvero evidente, di continuare con la solita routine.
Qui si casca male, ve lo dico: noi apparteniamo a pieno alla prima categoria, tanto più quest’anno, che una bellissima trottolina di due anni coccola le nostre giornate con la sua prorompente allegria e vulcanica energia e per la prima volta inizia ad essere consapevole della gioia del Natale.
Per questo pensare alla Casa del Giocattolaio quest’anno è stato un po’ come anticipare i festeggiamenti e cascare a pieno nello spirito natalizio già i primi giorni di novembre.
Abbiamo iniziato dalla storia, immaginandoci un Grinch con mire espansionistiche e un Babbo Natale dedito alla logistica. Poi siamo passati ai vestiti e abbiamo passato in rassegna tutto il rosso e il verde che i nostri armadi contenevano, davvero tutto quello che potevamo trovare l’abbiamo messo a disposizione di elfi e folletti. Ma il nostro lavoro di ricerca ha fatto un ulteriore passo avanti e abbiamo vestito anche il Grinch… E non vi anticipiamo niente! Infine l’inventario delle decorazioni. Alzi la mano chi non ha in solaio scatoloni pieni di vecchi libri di favole. Abbia il coraggio di dichiararsi chi è riuscito a buttare via i vecchi giochi che aveva da bambino.
Dopo una breve incursione nelle nostre cantine abbiamo trovato materiale per riempire un intero quartiere di giocattolai, personalmente ho una bella carrellata di giochi anni ’90.
Insomma, ci stiamo preparando alla grande! La villa che ci ospita è dei primi anni del ‘900, con bellissimi interni in stile liberty e un grande giardino con serra che ospiterà i laboratori e non vediamo l’ora di iniziare.

A voi non resta che ritrovare lo spirito natalizio, e se proprio non lo riuscite a intravedere nemmeno da lontano,  provate a schierarvi dalla parte del Grinch, al resto pensiamo noi!

giovedì 19 novembre 2015

Notte Horror: il gioco o il gioco della Notte Horror

Oggi ci sono arrivate le fotografie delle Notti Horror al Castello di Camino, non vi dico l’emozione di vederci di nuovo tutti conciati da zombie e sopravvissuti! La Notte Horror è un’esperienza unica, non solo per chi la vive da spettatore, con il batticuore e la curiosità mista a paura. Per noi che la viviamo da zombie è un misto di adrenalina pura e gioco, un gioco divertente e bellissimo che inizia molto prima dell’arrivo del gruppo e termina… beh, in realtà continua ancora oggi e ogni anno si rinnova con aneddoti e racconti!
Questo Halloween la Notte Horror ci ha regalato un sacco di perle e momenti esilaranti in tutte e tre le sue repliche e in tutti i suoi momenti, a partire dal trucco. Truccarsi per l’evento è un momento importantissimo della serata, le protesi vengono studiate e preparate con precisione chirurgica già molte settimane prima e vengono studiate per fare in modo che i nostri visini angelici diventino irriconoscibili. E infatti è proprio così, nel camerino in cui ci prepariamo, tappezzato di specchi, basta una persona già truccata che si affacci alla porta coperta dalla semioscurità del corridoio che si ottiene immediatamente l’effetto “the grudge”. Spesso poi ai trucchi e ai cadaveri di cartone che usiamo durante la serata vengono dati nomignoli simpatici e così oltre agli attori, le notti horror sono popolate di Paquito, Umberto, Peppe…
Poi iniziano i turni di gioco, siamo tutti alle nostre postazioni, qualche zombie è addirittura così fortunato da godersi i fuochi artificiali dal balcone del castello, altri invece nascosti tra gli alberi del bosco per ammazzare il tempo giocano al “bastimento carico carico di…” [Il gioco proseguirà ininterrottamente nei giorni successivi ogni volta che a uno dei due verrà in mente una parola valida].  Viene narrata mezza saga de Il Trono di Spade, la storia di Kunta Kinte, criticati almeno una decina di film usciti recentemente...
E quando arriva il gruppo spesso è molto difficile restare seri nella propria parte!
Da una testimonianza di uno zombie:
“Sopravvissuto -Andate e prendete un barile. Poi tornate da me.
Il gruppo arriva, dopo varie peripezie, davanti ai barili. - Ma qui ci sono quattro barili! - Che facciamo? - Bo', aspettiamo che ci vengano a recuperare. [Nel gioco loro sono la squadra di salvataggio]
-Accendiamo un falò! [Le taniche erano piene di nitrato d’ammonio, esplosivo] - Ma no, dai, torniamo indietro. Tornano senza neanche un barile.”
“Sopravvissuto - Andate e prendete un barile. Poi tornate da me. Il gruppo arriva davanti ai barili. - Ma qui ci sono tre barili. - Prendiamoli tutti! [Allo zombie tocca riposizionare tutti i barili prima del gruppo successivo.]”
Ed infine ci sono quelli che si perdono, quelli che non vogliono proseguire, tanto da far dubitare il Capitano della sua “squadra solida”, quelli che “se fosse vero saremmo già morti” - “non è detto che non moriate da qui in avanti”.

Ci siamo permessi di scherzare un po’ sulla Notte Horror, sappiamo che l’adrenalina fa brutti scherzi, e vogliamo condividere con voi la parte più scherzosa e divertente della Notte Horror, che dal prossimo anno cambia nuovamente e vi aspetta con un’altra storia, nuovi personaggi, percorsi sempre più intricati e indizi sempre più difficili… e con la stessa immancabile tensione!

giovedì 12 novembre 2015

Avventure da La Sposa Cadavere

Continuiamo la nostra raccolta di avventure e momenti divertenti con la Sposa Cadavere, visita animata per bambini che ha avuto luogo a Camino domenica 1 novembre, con un grande successo di pubblico e tanto entusiasmo da parte di grandi e piccolini.
I fan di Tim Burton lo sapranno sicuramente, ricorre il decimo compleanno del film di animazione della Warner Bros tratto da una antica leggenda ebrea. Per chi non lo conoscesse, il film narra di Victor, giovane figlio di ricchi mercanti di pesce, e Victoria, la sua promessa sposa, rampolla di una nobile famiglia che ormai ha perso tutto il suo patrimonio. I due ragazzi devono sposarsi senza essersi mai visti, ma Victor, impacciato e sorpreso dalla bellezza e dalla dolcezza della sua futura moglie, alle prove del matrimonio non fa che confondere la formula del rito nuziale. Così preso dallo sconforto va ad allenarsi nel bosco, dove infila il suo anello in quello che all’apparenza sembra un ramo secco… al suo posto però sorge da terra Emily, la sposa cadavere, che risvegliata dall’oltretomba reclama Victor come suo legittimo sposo. E mentre nell’aldilà Victor ed Emily cercano di sbrogliare la matassa delle loro complicate vicende, Victoria cerca di sfuggire alle grinfie di Lord Barkins.
Proprio durante questa scena i bambini si calavano tanto nel racconto da cercare di attirare l’attenzione di Victoria e facendo segno di no all’unisono con il ditino. Due gemelle hanno anche complottato per fare fuori Lord Barkins; la prima, inizialmente restia all’attacco diretto, si è poi fatta coinvolgere nel piano diabolico della sorella che prevedeva che una delle due tenesse fermo il povero attore in modo che l’altra potesse “dargli un pugno dritto negli occhi”.
Ma il povero Lord Barkins non è stato l’unico ad essere coinvolto dall’entusiasmo dei bambini, un piccolino insisteva nel convincere Victor del fatto che effettivamente fosse morto. E tutti insieme si divertivano un mondo con la famosa formula ucraina “Salta Campana” che il saggio Gutknecht cercava tra le sue scartoffie impolverate insieme alla ricetta per il suo drink.
Il momento che più ha emozionato comunque è il finale, tra le lacrime di commozione delle mamme e la gioia dei bambini, felici per la riuscita della loro missione… e il povero Lord Barkins, che quasi si strozza con il veleno, un po’ troppo carico di succo di mirtilli, rendendo la sua interpretazione molto credibile.
Così si conclude una tra le più belle avventure di quest’anno, uno dei momenti più divertenti e appassionanti, una storia che ci ha lasciati senza fiato, e una stagione al Castello di Camino che ci ha dato un mare di soddisfazioni!

(Hey, non è mica finita qui per noi! seguiteci su www.bieffepi.com per sapere cosa vi combiniamo in queste ultime settimane del 2015)

giovedì 5 novembre 2015

Fiabe e leggende degli gnomi bambini

Siamo arrivati a novembre, il tempo è volato e ci siamo ritrovati dopo Halloween senza neanche accorgercene. E abbiamo tantissime cose da raccontarvi, per questo sentirete ancora a lungo parlare di questo periodo, che per noi è sempre il migliore dell’anno!
Per non togliervi la sorpresa del prossimo fine settimana, abbiamo deciso di lasciare per ultimo il resoconto della Notte Horror, con i suoi momenti esilaranti e le chicche sui gruppi che si sono susseguiti in questo fine settimana così intenso.
Invece vogliamo iniziare dagli eventi per bambini, e in particolare da Fiabe e Leggende del Re Cacciatore, del 25 ottobre al Parco e Castello della Mandria, perché lavorare con i bambini è sempre divertente ed emozionante, e quella domenica è stata davvero magica, anche per noi adulti.
Prima di tutto perché i protagonisti della nostra storia erano Elfi, Fate e Folletti, anzi, niente meno che i re e le regine dei loro mondi incantati, e poi perché anche i bambini, accompagnati da una dolcissima Bela Rosin, dovevano trasformarsi in gnomi per ingannare i diffidenti protagonisti della nostra storia, e far sì che Rosa potesse conquistare il suo tesoro.
Ed è proprio questo che ha entusiasmato tanto i bambini, al punto che la loro immedesimazione nel ruolo di gnomi è stata completa.

La Bela Rosin accerchiata dalle nostre creature magiche

Due ragazzini che, pensando la regina delle Fate non li sentisse, si sono messi a discutere su quanto fosse 
credibile che li prendesse per gnomi, visto che uno dei due era molto alto: "Insomma, sei un metro e cinquanta di gnomo!" "Vabbè, magari esistono gnomi giganti..."
Ma non è tutto qui, due bimbi hanno montato su tutta una complicata storia per convincerci di essere davvero gnomi: quando hanno nominato la regina degli Gnomi, ovviamente la regina delle Fate ha detto che avrebbero dovuto sapere meglio di lei: come fosse fatta e dove vivesse... "Certo, certo... anzi, noi siamo i suoi aiutanti preferiti... Io sto sempre alla sua destra e le passo le cose da mangiare, mentre lui sta a sinistra" "No no, a sinistra ci stai tu: sono io il braccio destro della nostra regina!". Se li avessimo lasciati fare, avrebbero organizzato loro uno spettacolo per noi!
Cinque bambini/e, poi ci hanno tenuto a spiegare nel dettaglio alla regina delle Fate e alla Bela Rosin la loro composizione familiare: "Perché noi siamo tutti assieme... Vedi, lei è mia sorella" "... e anche mia sorella!" "Sì, però lui invece è nostro cugino... e anche lui... perché sono fratelli...", rassicurandoci poi sul fatto che comunque erano gnomi, infatti si sa che gli gnomi hanno famiglie molto numerose.
E anche il mondo delle Fate e degli Elfi ha emozionato molto i bambini: c’è stato chi si è disperato alle lacrime al pensiero di dover abbandonare i personaggi; chi è rimasto affascinato dall’abbinamento che la regina delle fate è solita fare tra il nome e il colore dell’abito che si dovrebbe indossare (Rosa è un’umana, e non è vestita di rosa, mentre Flora che è una fata veste giustamente di verde e giallo) e quindi si è messo a chiedersi i nomi per capire come avrebbero dovuto vestirsi: "Io quindi dovrei vestirmi solo di viola? Mi chiamo Viola!" "Eh, ma io sono Stefano, che colore sarebbe Stefano?"
Ed infine vi lasciamo con una perla di tenerezza: una bambina che presa dalla storia, lunga e perigliosa, del tesoro della Bela Rosin, si dispera per la paura di non finire la missione in tempo: "Ma io a mezzanotte dormo, come faccio?". 
Ce l’abbiamo fatta, comunque, e siamo tornati a casa stanchi ma felici!

Non è che l’inizio della nostra avventura, non perdetevi i prossimi racconti, tra una settimana: La Sposa Cadavere!

giovedì 15 ottobre 2015

Come ci trasformiamo ad Halloween

Halloween per noi è sempre stato un periodo speciale che comincia molto prima dell’inizio di ottobre con tante idee, eventi e copioni diversi. Uno dei nostri più grandi divertimenti è organizzare la Notte Horror, un gioco di squadra a tema in cui le persone devono risolvere degli enigmi per riuscire ad uscire “vive” dal castello, scappando da mostri e assassini. Il castello si trasforma, da nobile dimora diventa un labirinto cupo e spettrale. Ma per farlo bisogna costruire tante scenografie e tanti… beh, sì, insomma, tanti cadaveri! E così giorni e giorni prima prepariamo colla e fogli di giornale e ricopriamo tutti i manichini che abbiamo a disposizione di carta pesta. Il laboratorio di halloween è in pieno fermento ora, nel tempo abbiamo accumulato una serie infinita di oggetti inquietanti: bulbi oculari insanguinati, pezzi di piedi e teste e mani mozzate, cadaveri che abbiamo ribattezzato con nomignoli affettuosi e tanti altri oggetti che farebbero inquietare anche un serial killer. Ora, chi di voi ci conosce sa che abbiamo un viso angelico e ci spaventiamo anche con i film della Disney (figuratevi per i film horror), immaginate quindi come contrastano le nostre conversazioni halloweeniane con la nostra indole pacifica e coccolosa…
Proprio ieri parlavamo della prossima cena con delitto all’hotel Hasta il 31 ottobre. La nostra sceneggiatrice di gialli, Chiara, ci diceva di preparare vari tipi di cadaveri e di parti del corpo mozzate, e noi ci occupavamo di scrivere una specie di inquietante lista della spesa horror.
Oggi invece ci occupiamo di ossa e vestiti stracciati per la Sposa Cadavere, evento molto più giocoso e divertente per i bambini, al Castello di Camino. Certo è che nonostante la leggerezza di questo evento rispetto agli altri, anche questa volta non mancano scheletri e pozioni puzzolenti. Insomma, ci imbrattiamo di colla, spaventiamo un po’ parenti e amici che passano da casa nostra in questo periodo, ma il risultato è un halloween da veri intenditori!

Ora scusate ma dobbiamo andare, abbiamo una testa che sta asciugando sul termosifone!!
il nostro zombie Michele che abbraccia uno dei nostri amici mostriciattoli

giovedì 8 ottobre 2015

Cenerentola per grandi e piccini

Ve ne abbiamo parlato tanto prima, ve ne vogliamo parlare ancora una volta, perché in fondo noi ci affezioniamo molto alle favole che proponiamo ai bambini. Iniziamo a pensarle in primavera, andiamo al cinema e ci emozioniamo a tornare bambine, a vivere di nuovo le fiabe della nostra infanzia.
Poi riguardiamo i vhs della Disney, spesso li riguardiamo insieme sotto il plaid, con una tazza di the caldo. E iniziamo a fantasticare sulle nostre visite animate.
Questo è solo l’inizio, ma poi per mesi e mesi le riguardiamo, le organizziamo, le scriviamo… insomma, le fiabe ci accompagnano per tutto l’anno. Ecco perché ancora una volta vi parleremo di Cenerentola.
Domenica è stato un grande successo, il pubblico si è dimostrato molto attento e partecipe, i nostri attori si sono divertiti molto a rappresentare gli strampalati personaggi della favola e ad improvvisare qualche gag sul tema coinvolgendo grandi e bambini.
Abbiamo scoperto che alla fata Smemorina piace il Lambrusco, che Cenerentola non vuole tornare a casa a mezzanotte perché nessuno torna più a casa così presto dalle feste, e Genoveffa ha chiesto alla matrigna se avesse preso le sue goccine di fiori di Bach. Il principe ha ammirato il “dolce piedino” numero 41 di Cenerentola e Gas Gas ha fatto morire dal ridere i bambini con le sue imitazioni delle sorellastre, che si sono prodigate in balli sgangherati e scoordinati.
E nonostante le previsioni del tempo fossero pessimiste abbiamo goduto di un bellissimo pomeriggio di sole!
Già ci manca prenderci cura di una favola, lo dimostrano le nostre foto profilo di facebook e il fatto che siamo già immersi nello spirito di Halloween che abbiamo dedicato a “La sposa cadavere” di Tim Burton al suo decimo compleanno. In ogni adulto si nasconde un bambino che non vede l’ora di vivere un’avventura magica, la nostra anima bambina si scatena ogni anno di più e noi non vediamo l’ora di tornare al cinema e emozionarci per le nostre prossime avventure!


giovedì 1 ottobre 2015

Dieci piccole anticipazioni su Cenerentola

Dieci piccole anticipazioni su Cenerentola (che vi faranno venire voglia di venirci a trovare)

Domenica al castello di Camino ritorna l’appuntamento con l’autunno dei piccoli, e quest’anno abbiamo deciso di dedicarlo a Cenerentola, visto il grandissimo successo del film di Branagh.
Per stuzzicarvi e farvi incuriosire, anche questa volta vi anticipiamo dieci piccole cose:
1.       Dovremo lavorare a lungo per imbruttire le due povere sorellastre
2.       Dovremo lavorare a lungo anche per ingrassare il povero GasGas
3.       Per quanto riguarda la caratteristica principale di Cenerentola invece abbiamo lavorato sugli “opposti”
4.       Il nostro principe sapeva ballare il valzer anche prima delle prove per il ballo
5.       La fata madrina sta provando ogni genere di rimedio naturale per sbiancarsi i capelli… ma solo temporaneamente
6.       La nostra matrigna sarà cattivissima, ma solo durante la visita animata
7.       Abbiamo rischiato di restare impigliati in circa tre metri quadrati di tulle, ma siamo sopravvissuti
8.       Ora toccherà ai brillantini e alle orecchie da topo
9.       Le previsioni meteo sono positive per domenica, e la fata madrina sta tentando un incantesimo
10. Domenica è anche la giornata delle famiglie al museo, e il castello di Camino è aperto anche per le visite ordinarie, quale occasione migliore?

Sappiamo di avervi incuriosito, ma se così non fosse non vi resta che venirci a trovare domenica!



giovedì 24 settembre 2015

I personaggi di Cappuccetto Rosso ci raccontano la loro versione dei fatti

Ve ne abbiamo parlato tanto, domenica scorsa agli appartamenti reali del parco della Mandria vi abbiamo raccontato la storia di Cappuccetto Rosso ed è stato un bel successo!
Oggi però vogliamo raccontarvi i retroscena, quello che forse non avete visto, quello che solo i personaggi possono raccontarci.
Passo la parola al lupo, alias Marcello:
“Le perle di domenica viste dagli occhi del povero lupo, a parte la complessità concettuale post-moderna/rescue-chic del costume - più glamour di Madonna, più alternativo di Lady Gaga - sono, sicuramente, le promesse di cibo dei bimbi che nel vedere il povero lupo deperito è affamato mi hanno promesso torte è muffin, amorini...
E poi la bimba del terzo giro che ha scoperto il mio nascondiglio ed è venuta a portare al lupo un pacchetto di cracker, per poi tornare a chiedere se erano buoni... Cioè che amore!!!
E la bimba alla fine che mi ha dato in pezzo di brioches???
Frasi dei bimbi significative?
- Ma i lupi non parlano! Perché parli?
- Vegetariano?! Ma i lupi mangiano i maialini!!!
- Ma non hai caldo con quella pelliccia?”
E poi alla protagonista, Cappuccetto Rosso, alias Annalisa, che ci manda alcune battute degne di entrare negli annali:
CAPPUCCETTO: "E così da grande voglio diventare una principessa, magari una Raperonzolo bruna..."
AGENTE: "Beh, in bocca al lupo! ..... Cioè..... No, scusa, non volevo...."
 
(CAPPUCCETTO spiega ai pargoli delle sue aspirazioni a Raperonzolo, nonostante la mamma le abbia fatto tagliare i capelli.)
BIMBA bionda: "Anche io sono una principessa! Sono Cenerentola!"
BIMBO bruno: "Anche io, anche io! Io sono Biancaneve!"
Voce isolata dal gruppo: "Tu non puoi essere una principessa, sei un maschio!"
CAPPUCCETTO: "Se io posso diventare Raperonzolo coi capelli corti, lui può essere Biancaneve anche se è un maschio. No?"
 
BIMBA: "Io lo so perché hai paura del lupo! Perché i lupi le mangiano le Cappuccette!"
 
(Andando al ciabot, dopo aver conosciuto anche Marcello)
BIMBO: "Senti, io ci ho pensato bene, secondo me non tutti i lupi sono cattivi, sai?"

(Alla fine del giro, questo scricciolo mette su una faccia serissima e mi marcia incontro con sguardo combattivo)
BIMBA: "Comunque! Adesso l'hai imparato a non parlare con gli sconosciuti?!"
CAPPUCCETTO: "Sì..."
BIMBA: "Sarà meglio!"
 
NONNA: "Avete conosciuto quel tipo alto alto, un po' strano, che fa il cacciatore..."
BIMBA: "Sì, il cowboy!"
 
BIMBA: "Secondo me, è il cacciatore che dice tutte le bugie!"


Queste le testimonianze dei nostri attori, ma ci sarebbero tanti altri retroscena che vorremmo raccontarvi…
Se vi abbiamo fatto ridere, o almeno sorridere, sappiate che questo è solo uno dei meravigliosi aspetti delle nostre visite animate.

E vi aspettiamo il 4 ottobre al Castello di Camino con i vostri bimbi e tutta la loro simpatia, fantasia e dolcezza!

il cast di Cappuccetto Rosso

giovedì 17 settembre 2015

Di scenografie e di come trasformarsi in Giovanni Muciacia con carta di giornale e colla vinilica

Sta per iniziare un fine settimana di fuoco, venerdì sera all’hotel Hasta cena con delitto dedicata ai 125 anni dalla nascita di Agatha Christie, la regina del giallo; domenica al Castello e Parco Naturale la Mandria, Cappuccetto Rosso per grandi e bambini.
Ma cosa succede poco prima di tutto questo?
In questo momento sto preparando un telefono anni ’20 con cartoncino, carta di giornale e colla vinilica. Non voglio svelarvi nulla sul suo utilizzo ma vi posso dire che quello che nelle mani di Giovanni Muciaccia sembra un gioco da ragazzi, per me diventa una delle dodici fatiche di Ercole.
Programma tv – prendete una scatola di cartone robusto, come quello delle confezioni di detersivi per lavastoviglie
Realtà – mammaaaa! Hai buttato via la scatola grande del tonno? E quella del sapone? Posso andare a prendere del detersivo per la lavastoviglie? Lo so che non abbiamo la lavastoviglie, ma Giò Muciacia dice che mi serve la scatola…
Programma tv – ora prendete il cartoncino di un rotolo di carta igienica
Realtà – [Marina srotola la carta igienica in bagno]
Programma tv – recuperate della carta da un vecchio giornale e della colla vinilica
Realtà [Marina sta ancora srotolando carta igienica]
Non proseguirò oltre per non perdere troppa dignità, ma sappiate che nonostante tutto sto ottenendo un discreto risultato, con la speranza che:
la colla vinilica faccia il suo dovere e tenga almeno fino a venerdì sera inoltrato
la suddetta colla vinilica non faccia troppo il suo dovere e non formi un unico agglomerato di carta e vernice
la vernice sia carina e resti lucida
il telefono somigli davvero ad un telefono, e non solo per orgoglio della sua creatrice, ma anche agli occhi di tutto il pubblico!
E non si disfi durante la chiamata,
e non perda colore in giro…
chiedo troppo? Forse sì, ma tra poco è ora di provare la mia parte e di lasciare il telefono alla sua lenta e proficua asciugatura. E di lasciare voi alla lettura delle avventure scenografiche targate Bieffepi.
Incrociate le dita!
E se volete scoprire se il telefono finto è stato un successo, venite a trovarci all’hotel Hasta!

quello che avrei voluto fare...

giovedì 10 settembre 2015

Mille e una soluzioni

Raccontare le nostre impressioni dopo una cena con delitto è sempre difficile, si mescolano tante emozioni e tante considerazioni che è difficile spiegare. Ma di solito una sola è la nostra vera fissazione: la soluzione del caso!
Mettere in scena un giallo è ogni volta una sfida: bisogna calibrare bene gli indizi, che siano nascosti ma non troppo, che siano dati soprattutto al momento giusto, perché l’attenzione deve essere ben focalizzata sulla storia ma non tanto da essere palese l’imbeccata.
La nostra scrittrice, Chiara Mensi, ha fatto di questa stupenda arte il suo lavoro, oltre a pubblicare un libro (La casa amaranto, edito da Nerocromo) le sue cene sono diventate ormai famose tra chi frequenta i nostri eventi, e non solo.
Sabato scorso ci siamo messi alla prova con la cena medievale con delitto, in un’ambientazione davvero da favola! La foresteria del castello di Camino si è trasformata per una sera in una locanda medievale, con stoviglie di coccio e pietanze tratte da ricettari medievali, e anche noi ci siamo trasformati.
La vera sorpresa, come vi ho anticipato, è stata la soluzione del caso. Spesso accade che una sola squadra di partecipanti arrivi a capire come sono andati veramente i fatti, e altrettanto spesso capita che all’interno delle squadre che hanno dato altre soluzioni ci siano un paio di persone che avevano intuito tutto ma non sono state ascoltate. Sabato scorso è successa invece una cosa molto strana: in ogni squadra è stato trovato uno degli elementi che avrebbero portato alla soluzione del caso. Se avessero unito tutti le forze in un’unica squadra sarebbe stata la soluzione perfetta, ma… Ma nessuna squadra ha trovato l’assassino, e come sempre accade, solo due giovani partecipanti avevano capito tutto… la loro soluzione però non ha convinto gli altri componenti della tavolata, che si sono invece concentrati su altro!
È stato difficile dare la soluzione del caso restando nei personaggi, perché le reazioni del pubblico sono state davvero incredibili! Lo stupore prima di tutto, poi le occhiate tra i commensali, che volevano dire “vedi che c’eravamo quasi?!” Ci siamo davvero entusiasmati.

Ora stiamo preparando il prossimo appuntamento in giallo, dedicato ai 125 anni dalla nascita di Agatha Christie… forse saremo più buoni… ma vi consigliamo ugualmente di scaldare le meningi!
Foto di Maria Giuseppina Tantillo

giovedì 3 settembre 2015

10 Piccole anticipazioni che non vi rovineranno la sorpresa

Ormai Medievalia è alle porte, sabato si avvicina e tutto qui è in fermento per il fine settimana che ci aspetta.
Siamo tutti presi dai preparativi, tra elenchi, telefonate e bauli che si riempiono, anche la mia mente sembra un elenco della spesa. Ecco spiegato il perché di questo post!

10 Piccole anticipazioni che non vi rovineranno la sorpresa:
  1. Stiamo per trasportare 20 vasetti di vetro che non verranno usati per marmellatine o omogeneizzati.
  2. Abbiamo anche numerosi stracci e cenci colorati.
  3. Nonché quasi venti metri di stoffe.
  4.  La cena sarà composta da 5 portate una più buona dell’altra.
  5. Domenica scoprirete che i giochi che facevano i bambini nel medioevo erano veramente divertenti.
  6. Abbiamo più outfit di una sfilata di moda.
  7.   Nel medioevo i delitti non erano più facili da risolvere, quindi non sperate di cavarvela facilmente!
  8. Se pensate che il medioevo sia noioso, non avete mai sentito parlare l’armigero.
  9. Le previsioni meteo ci assicurano che domenica sarà una splendida giornata di sole.
  10. Io, personalmente, posso assicurarvi che sabato e domenica saranno due splendide giornate, non solo per il sole.
Non abbiamo svelato segreti, come promesso, ma speriamo che questo breve (e a tratti delirante) decalogo vi abbia incuriosito e appassionato. Se così fosse, ci vediamo nel fine settimana per confermare e superare le vostre aspettative. In caso contrario, vi aspettiamo nel fine settimana per dimostrare che sappiamo fare molto meglio di un semplice decalogo!



giovedì 27 agosto 2015

Cose da acquolina in bocca

Venerdì scorso abbiamo provato un nuovo format di cena alla Tenuta Marchesi Scarampi, un esperimento a nostro parere ben riuscito e una promozione che porteremo avanti fino a fine settembre.
Funziona così: un buffet di antipasti e un primo a scelta (o un assaggio di primi) e un tris di dolci. Il tutto accompagnato da un calice di vino della nostra cantina a scelta tra grignolino, Monferrato rosso o barbera barricato.
La parte più divertente è sempre vedere cosa riesce ad inventarsi la nostra Sara, in cucina. È capace di tirare fuori ricette originali e buonissime da qualsiasi materia prima. E infatti anche questa volta è successo così: tra gli antipasti c’erano, oltre all’immancabile insalata russa che ha sempre tanto successo, delle ottime frittatine, la focaccia appena sfornata, i salumi tipici del territorio, i gateau ai funghi e tanti altri piatti sfiziosi che riempivano il nostro buffet!
Ma la vera chicca è arrivata con i primi (e lo dico per esperienza personale, credetemi!)
I nostri ospiti hanno scelto tra risotto ai fichi e speck e ravioli di bietole rosse al burro e aromi. È un peccato che non possiate vedere la mia faccia mentre scrivo, ma vi assicuro che mi è già tornato l’appetito… e sono solo le 9.46!
Tra i dolci, che ho contribuito a preparare, un tortino con granelli di cioccolato bianco al limone, una pralina di banana al cioccolato fondente e pescocche saltate con panna aromatizzata.
Non vi dirò altro perché finisce che prima dell’una azzanno il quaderno. I nostri ospiti comunque ci hanno lasciato dei pareri positivi, e questa è la cosa più importante! E soprattutto, ci siamo divertiti a sperimentare nuove proposte e nuovi piatti!


martedì 18 agosto 2015

Siamo tornati

Dopo qualche giorno di vacanza siamo tornati anche noi al lavoro, in una giornata grigia che ricorda più ottobre che le calde mattinate di agosto. Qui siamo nel pieno dei preparativi, per noi settembre è sempre stato un bel mese: intenso, festoso (perché per noi è anche tempo di compleanni) denso di eventi; e adesso siamo alle prese con Medievalia.

La cena medievale con delitto: un'indagine d'altri tempi!

I personaggi di Medievalia visti dal pubblico: Alasia

I personaggi di Medievalia: L'Armigero di ronda

giovedì 30 luglio 2015

Voci dalla cucina - Ingredienti e pregiudizi

La parola a Sara:

"È passato qualche giorno da quando ho avuto il piacere di collaborare a uno degli eventi in cui cucino, quindi ricordi e sensazioni sono ben frollate. Nonostante questo, spiegare a parole, cosa provo quando cucino mi rimane piuttosto difficile, parecchio difficile direi. Come faccio a scrivere di sapori, abbinamenti e colori? Il più delle volte mi è difficile farlo perfino con chi ha la sfortuna di assistermi in cucina, tanto che spesso, nella tensione del momento, finisco per farlo a gesti.
La cosa interessante è che, spiegata in questi termini, si potrebbe pensare che sia il tipo di persona che si fa prendere dal panico, che inizia a lavorare in modo entropico e alla fine la combina, la cazzata. 
In realtà, quando cucino, io sento la musica. Non nel senso che accendo una radio, no. La musica di cui parlo mi parte da dentro. È note, ordine e armonia e io so seguirla senza perdermi. Cucinare è la panacea di ogni ansia per me, una matematica di fenomeni e ingredienti che mai potrebbe gettarmi nel caos, nella disperazione, anche quando qualcosa non va come l'avevo immaginata.
Persino quando sbaglio (e capita sovente) riesco a scovare un rimedio che invece di aggiustare trasforma, spesso migliora, anche grazie a una costante manciata di fortuna.
La mia ultima esperienza come addetta alla cucina è avvenuta durante una cena con delitto che, lo ammetto, mi ha portato a nutrire qualche istinto omicida.
Non nei confronti del cliente, per carità, in questo frangente davvero vittima di esigenze alimentari piuttosto limitanti. Il soggetto del mio odio, tanto quanto del mio amore è sempre lui, l'ingrediente, la materia prima, fonte di pena e devozione.
Lasciate che vi spieghi meglio. 
Fra i partecipanti alla cena erano presenti una ragazza celiaca e una vegana con lo stesso problema.
Ovviamente i sudori freddi sono iniziati quasi subito, insieme alle lunghe elucubrazioni.
Giusto per fare il punto, avevo a che fare con due persone intolleranti al glutine di cui una non mangiava nulla che provenisse da animali, il che significa no carne, ma anche no latticini, nuova, persino miele.
Bella sfida, prima nel suo genere per me.
Il mio primo obiettivo era quello di non penalizzare qualità e gusto arrendendomi alla giustificazione che chi fa queste scelte alimentari per etica (ammirevole) o necessità (e ha tutta la mia solidarietà) sa già che dovrà adeguarsi.
Perché doversi accontentare, insomma?Non mi pareva giusto.
Presa da un raptus di michelangiolesca memoria, ho cominciato a inveire contro la farina, per le sua straordinaria ricchezza di glutine cui dovevo la soffice lievitazione naturale del mio pane, o le uova e le loro straordinarie proprietà leganti, perché meditavo di preparare degli gnocchi di grano saraceno che però non avrei potuto servire alla cliente vegana. Avete mai provato a preparare una mousse senza gli albumi, cui tanto deve questa delizia la sua impalpabilità? 
Non parliamo poi del burro, essenziale per la preparazione di una eccellente pasta sfoglia: mai guardato qualcuno (o qualcosa) con tanto astio.
Studiare un menu che potesse soddisfare le mie pretese non era l'unica fatica, anche l'acquisto degli ingredienti non era da meno. Dovete sapere, infatti, che non basta comprare alimenti che non contengono glutine: bisogna avere la certezza, riportata dal produttore direttamente sulla confezione, che la lavorazione degli stessi non è avvenuta in ambienti in cui sono stati lavorati prodotti in cui è presente.
Venendo a contatto in prima persona con le esigenze di un consumatore così particolare, mi sono resa conto di quanto è complicata la vita del celiaco. In pratica, gli acquisti che chi ha questo disturbo può fare in un supermercato, oltre ad essere molto limitati, sono anche estremamente costosi.
A questo punto, rendere l'esperienza di questa particolare cliente gustosa, oltre che sicura, era un dovere.
E che dire della cliente vegana? La poveretta aveva chiamato per rassicurarci che si sarebbe accontentata di un'insalata. Neanche a parlarne!
Il guanto di sfida era ormai lanciato e coglierlo si è dimostrato un'autentica scoperta.
Dopo più di una lotta per studiare il modo di compensare la mancanza degli ingredienti vietati, ho capito che stavo commettendo un errore madornale.
Pensare di sostituire un ingrediente sapendo che il suo succedaneo non avrebbe svolto pari funzioni, infatti, era la mossa sbagliata.
Ho quindi ampliato i miei orizzonti riguardo ingredienti di cui avevo conoscenze limitate e per cui, in certi casi nutrivo veri e propri pregiudizi.
Da quella cena non ho mai smesso di sperimentare, di deliziarmi di fronte a nuove, gustose scoperte e ora, lo ammetto, il mondo vegan e gluten free ha acquistato un fascino unico ai miei occhi.
Tanto che oramai la colazione a casa mia gode della bontà della torta al cioccolato con farina di riso e noci, tofu vellutato e zucchero di canna, divenuta ormai un'irrinunciabile leccornia della mia tavola."
il dolce vegano e gluten free a base di cacao e latte di cocco creato da Sara.

martedì 28 luglio 2015

Il vino fa buon sangue

Le cene con delitto sono sempre un’esperienza divertente, quelle che scrive Chiara Mensi per noi della Bieffepi sono però una vera chicca! Sabato sera all’Angelo del Convento di Loranzè abbiamo messo in scena “Il vino fa buon sangue” una storia a tratti delirante con protagonisti strampalati che si susseguono e si intervallano ad un ritmo velocissimo di colpi di scena e battute insolite. 
Il posto che ci ha ospitati è un ristorante e bed&breakfast sulla collina, la cena è stata servita all’aperto, su una terrazza con una vista spettacolare sul canavese e incredibilmente il caldo e le zanzare ci hanno dato una tregua. Ma a parte le condizioni atmosferiche, e il pubblico che si è lasciato coinvolgere e ha seguito con entusiasmo fino all’ultima battuta, il segreto che vi vogliamo raccontare oggi riguarda il backstage! 
Ci sono sempre dei piccoli segreti, dei momenti spassosissimi che nessuno sa perché nascosti nel segreto delle stanze in cui proviamo. Le cene con delitto sono fatte di improvvisazione perché il pubblico, il locale, gli attori e le serate sono sempre diversi; e l’improvvisare degli attori non si ferma alla scena ma prosegue per tutta la serata fino al rientro a casa. Più i personaggi sono particolari, strampalati, divertenti, più ce li trasciniamo addosso come se fossero i nostri alter ego, esattamente come è successo sabato sera. 
La shampista finta investigatrice è rimasta tale dalle 6 del pomeriggio (la cena è stata servita alle 21.00) alle 3 del mattino successivo con brevi sprazzi di lucidità nel mezzo. Brevissimi. E anche l’amica, tale personaggio avvezzo a sbagliare i termini all’interno del discorso, ha preso possesso del corpo dell’attrice che lo interpretava anche dopo l’uscita di scena, per preparare le battute e cantare canzoni strampalate in un inglese molto creativo. Come non citare infine il toy boy italo americano con un nome che è tutto un programma. Solo il figlio dell’avvocato si salvava, fortunatamente un barlume di razionalità in questo mare di nonsense!
Se vi chiedete come sia andata la storia, se avreste risolto il mistero, come sono i personaggi che popolano le storie di Chiara, beh vi consigliamo di partecipare alla prossima cena con delitto. E se vi state chiedendo come partecipare, tutte le info le trovate su www.bieffepi.com
Marcello, Marina, Martina, Giuseppe; protagonisti di "il vino fa buon sangue"


martedì 21 luglio 2015

Storie dalla Foresteria

È stato un fine settimana ricco di storie quello appena trascorso alla Tenuta Marchesi Scarampi.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare una coppia di simpaticissimi signori svedesi di ritorno dalle Cinque Terre tra sabato pomeriggio a lunedì mattina. Ascoltare i racconti delle persone che soggiornano da noi è sempre interessante, cerchiamo di creare subito un’atmosfera familiare e le persone che arrivano qui spesso lo sentono. Ma quando si tratta di turisti stranieri l’atmosfera si colora ancora di più.
Hanno assaggiato il nostro barbera barricato e durante la degustazione ci hanno raccontato un po’ della loro storia: il loro viaggio partito da Venezia, il loro amore per gli angolini nascosti dell’Italia del nord nato durante i viaggi di lavoro tra Milano e Bologna... Abbiamo scoperto, ad esempio, che in Svezia ci sono tantissimi ristoranti italiani, ma nessuno fa un tiramisù come quello che hanno assaggiato qui a Camino, al ristorante Billy Bau. E poi ci hanno dato tanti spunti, tante idee…
Chi arriva in Monferrato però non apprezza solo l’ottima cucina e il pregiato vino, anche i castelli, le colline i paesi con i loro spazi così accoglienti e ospitali. Di ritorno da Casale Monferrato hanno elogiato il gelato italiano (come dar loro torto!) ma anche il centro della città, le sue stradine, i portici e i negozietti. Nonostante la stanchezza del viaggio non hanno rinunciato ad una visita al centro storico del capoluogo del basso Monferrato.
Chi viaggia vive due volte, e noi, nella foresteria del castello di Camino, ogni volta ci meravigliamo a scoprire le storie dei nostri ospiti viaggiatori.

giovedì 16 luglio 2015

E poi arriva Bevagna!

Come poter raccontare il Mercato delle Gaite se non ci siete mai stati? È davvero difficile, e per questo inizio con il consigliarvi una visita prima o poi, un giretto, o almeno un posticino nella vostra lista di cose da fare entro i tot anni.

Bevagna è un posto magico. Punto. Un paesino immerso tra le colline umbre, a due passi da Foligno e da Assisi. Un angolino di mondo perso nel verde, che per due settimane torna indietro nel tempo fino al medioevo. Abbandonato il parcheggio ci si trova davanti ad un arco magico, che segna il confine tra realtà e fantasia. 

Al di qua il 2015, le auto, gli orologi, i cellulari, la gente in borghese; al di là un posto senza tempo e senza confini. Già, perché non è solo un paese, è un mondo, un universo! Sembra che anche le distanze non siano le stesse. Come le persone. Persone che non ho mai visto in abiti del XXI secolo, e che davvero non riesco a immaginare in altre vesti se non quelle medievali! E poi i mestieri, i rumori, le mie amatissime rappresentazioni teatrali con le prove (e con attori davvero bravi!!) e ancora le stoffe, la lana, i ricami.

Il bellissimo borgo medievale è diviso in quattro rioni, le Gaite: San Giovanni, San Pietro, San Giorgio e Santa Maria, che si sfidano in diverse prove di fronte ad una giuria di esperti di storia medievale. La Compania de le Quatr’Arme, il nostro gruppo storico, fa parte da tanti anni della Gaita San Giovanni. Ci sono alcune manifestazioni che danno veramente un’idea di spirito di gruppo, di affiatamento e di tifo, e altro che il tifo calcistico!

Chi è stato al Palio di Siena o al Carnevale di Ivrea mi potrà capire, chi ne ha fatto parte potrà quasi sentire le farfalline nello stomaco, scommetto!

E così ogni anno ci si trova a dare il meglio di sé durante la gara con i giudici, a raccontare con orgoglio le nostre attività al pubblico e poi, la domenica sera, a sfilare con tutta la gaita ancora in abiti medievali fino alla piazza principale del paese per assistere alla gara di tiro con l’arco con il fiato sospeso e alla premiazione per la gaita vincitrice del palio.


Se pensate che arrivare dalla provincia di Vercelli una volta l’anno per una manifestazione di tre giorni non basti a far crescere lo spirito di competizione e di squadra, provate ad andare come spettatori al mercato! E se anche voi, come la sottoscritta, vi innamorate di questi posti, delle strade, delle bancarelle e del cortile con gli animali, dell’atmosfera e dei profumi… beh, chiedeteci di entrare a far parte della Compania de le Quatr’Arme, e vi renderemo parte della magia.

mercoledì 24 giugno 2015

 Mercato delle Gaite, Come dentro ad un film

Oggi siamo quasi alla vigilia della partenza per un evento bellissimo, il Mercato delle Gaite a Bevagna.
Visto che il resoconto di quello che succederà ve lo faremo al nostro ritorno, per incuriosirvi ecco alcune immagini i questo luogo meravigliso e dei figuranti che lo popolano!



















martedì 23 giugno 2015

E le stelle stanno a guardare
Da qualche anno a questa parte abbiamo il bellissimo vizio di festeggiare l'estate guardando le stelle. E anche quest'anno il solstizio d'estate è stato all'insegna dell'apericena astronomica.

La prima volta che abbiamo pensato ad una animazione da abbinare alla serata con gli astrofili del gruppo Beta Andromedae di Asti ci siamo subito lanciati sul mondo classico, ma prima di trovare la via giusta abbiamo sperimentato tante figure e tanti personaggi che non ci convincevano affatto. Parlare di stelle non è facile, ve lo assicuro! Gli astrofili sono bravi e pazienti, raccontano tutto quello che sanno e ci danno tantissimi spunti, ma noi, che non siamo esperti né appassionati del genere, ci siamo prima dovuti “fare una cultura”. Da wikipedia a Pollon, le abbiamo passate davvero tutte. Poi l'ispirazione: la musa. La musa nel vero senso della parola. E così è nato il personaggio che ormai da tre anni prende in giro il povero astrofilo, raccontando la sua versione dei fatti e cercando di convincere il pubblico a non dare retta alle spiegazioni scientifiche che hanno appena ascoltato. 

In questi tre anni i nostri due astrofili Alessandro e Alessia se ne sono sentiti dire di tutti i colori dalla Musa in risposta alle loro spiegazioni su stelle, pianeti, satelliti e costellazioni. Ma se ancora si divertono a passare le serate con noi e con il pubblico entusiasta, forse non siamo stati così crudeli! 

Sabato sera il pubblico è stato molto caloroso e accogliente. Si è lasciato coinvolgere e travolgere in rappresentazioni e scene di vita sull'Olimpo che hanno fatto ridere fino alle lacrime per la prontezza di spirito e la simpatia degli sketch che sono nati spontanei. Il leone di Nemea, con la sua criniera fashion, la Pizia che per un attimo ha dubitato delle parole dell'astrofilo, il nostro forzutissimo Ercole che ha spezzato la clava sul suo ginocchio risparmiando il leone, suo nemico. E poi ancora Zeus e Ganimede, l'aquila con le ali nere, e tutto il pubblico che è scoppiato in un belato di gioia, alla richiesta bizzarra della Musa di rappresentare un gregge! 

Il tutto ovviamente accompagnato da tantissimi piatti colorati e appetitosi. A pensarci mi viene ancora l'acquolina in bocca! “Dietro le quinte” non si riesce ad assaggiare tutto, ma davanti ai nostri occhi passavano vassoi coloratissimi e profumati che sono stati molto apprezzati (voi non lo potete sentire ora, ma il mio stomaco ancora intona inni di gioia al pensiero.) 

Per finire anche il cielo è stato dalla nostra parte: limpido, pulito, perfetto per osservare le stelle sulla collina, lontani dall'inquinamento luminoso del paese e immersi nell'atmosfera di una delle più belle notti stellate dell'anno. 

É stata una di quelle serate che vorresti replicare non appena finite, ma purtroppo dovremo aspettare fino al prossimo 8 agosto. 



martedì 16 giugno 2015

Un altro fine settimana, un'altra esperienza: il matrimonio! 

No, nessuno di noi si è sposato, il matrimonio in questione è quello di Paola e Nicholas, che hanno scelto il castello di Camino come cornice per la loro festa di nozze sabato scorso.

Gestire strutture e luoghi storici ha anche questo lato positivo: poter assistere al giorno del sì di tante persone e lavorare per fare in modo che ogni piccolo dettaglio sia la perfezione. Anche per noi è una bellissima sorpresa vedere il castello che si trasforma! 

La sala da ballo improvvisamente si anima e si colora con i tavoli imbanditi, con l’eleganza delle decorazioni e il profumo del pane fresco e dei fiori. La terrazza diventa lo scenario di un coloratissimo aperitivo dalle forme geometriche, pieno di stuzzichini invitanti e originali. E ancora, il ponte levatoio che si apre per far passare gli sposi e la sala convegni a fine serata diventa un open bar, con la musica che sentiamo dalla stanza di fianco e balliamo in segreto, senza farci vedere dagli ospiti; stanche, stanchissime, ma ancora incredibilmente cariche per l’ultimo pezzo. E con molta fatica e ben celato dispiacere, andiamo a chiedere di fermare le danze. 

È questo il nostro compito, oltre alle corse in giro per il castello, al lavoro di hostess e di vigilanza, soprattutto il far parte di una grande festa.
                                             
                                                  E ancora Auguri a Paola e Nicholas!


mercoledì 10 giugno 2015

Il 20 giugno 2015 il Castello di Camino Monferrato, in collaborazione con la Bieffepi Eventi e manifestazioni propone una serata che combina l'osservazione del cielo stellato e l'enogastronomia.
Intorno alle 20.30 tutti gli ospiti intervenuti avranno modo di partecipare alla visita guidata alle sale museali del castello, a conclusione della quale negli spazi della Tenuta Marchesi Scarampi, antica foresteria del castello, sarà possibile degustare gli ottimi vini prodotti dall'azienda agricola del castello, accompagnati da gustosi piatti del territorio e non solo.
Durante questo momento enogastronomico si svolgerà un intervento “cultural-divertente” che consentirà ai partecipanti di conoscere il mondo astrale in un connubio tra storia, leggende e verità antiche e moderne.
Per Concludere la serata il Gruppo Astrofili Astigiani “Beta Andromeda” attraverso telescopi ed apparecchi di osservazione, darà la possibilità al pubblico di scrutare, nell'oscurità astrale, stelle, pianeti, galassie e quanto non si riesca ad osservare ad occhio nudo.
Una notte magica che unisce sapori e cultura in una cornice unica.
Prenotazione obbligatoria presso la segreteria del Castello:
Bieffepi Eventi e Manifestazioni
e-mail info@bieffepi.com
cel. 3494007604 cell. 3297265678

giovedì 28 maggio 2015




Immaginate di tornare per un attimo tra i banchi di scuola, una scuola piccola, di un paesino della provincia di Pavia che conta poco più di duemila abitanti. Siamo alla fine di maggio, siete stanchi e contate i giorni che mancano alla vostra libertà da almeno 8 mesi, quando fuori dalla finestra vedete arrivare cinque personaggi a dir poco bizzarri, vestiti in abiti ottocenteschi (ma questo forse ancora non lo sapete) che si piazzano nel cortile della scuola! Dite la verità: ciao attenzione da qui al suono dell’ultima campanella!!
Questo è stato il nostro compito ieri: raccontare un sacco di cose interessanti e didattiche sulla battaglia di Palestro e sulla medicina di guerra e farle passare per due ore di svago, di giochi e di divertimento. Dura, eh?
Abbiamo iniziato dalla terza, quarta e quinta elementare, e autorizzati dall’epoca che rappresentavamo, ci siamo permessi di essere poco femministi dividendo le classi nel gruppo dei maschi e in quello delle femmine. Nel 1859 si poteva fare.
Mentre i ragazzi se ne andavano a vestirsi da soldati, a marciare e a costruire cartucce, noi gentildonne abbiamo raccontato alle ragazze della medicina di guerra, del primo corpo della croce rossa e di quanto le operazioni fossero pericolose (e pure un po’ schifose) a quei tempi. Un successo! Le ragazze hanno amato il racconto di Sara e si sono messe all’opera con bende e intrugli di erbe.
Alle undici, con un po’ di dispiacere hanno lasciato il posto ai ragazzini delle medie. Anche loro si sono divisi in due gruppi, meno rigidi questa volta… Alle ragazze del gruppo, al ragazzo che impersonava il dottor Henry Dunant e alla ragazza che impersonava Florence Nightingale, abbiamo dato un compito più difficile: mescolare gli ingredienti per i farmaci rispettando le proporzioni e creando i farmaci che venivano usati durante le guerre. Un tripudio di futuri chimici, di misurini e di polverine sparse in giro.
Al pomeriggio invece è toccato ai cuccioli della prima e seconda elementare, che hanno praticamente condotto il laboratorio meglio di noi, raccontandoci dei loro gessi, delle loro ferite e dei punti sul piede, ci hanno aiutato ad arrotolare le bende e a confezionarle ed infine si sono cimentati nella marcia militare tutti insieme!
In fin dei conti ce la siamo cavata bene, per essere un diversivo alle lezioni!

giovedì 21 maggio 2015

                      Non sono solo volantini 
 
Una delle cose che rendono davvero belle il lavoro che facciamo è che spesso ti trovi a immaginare serate grandiose e progetti interplanetari nel mezzo del nulla più assoluto. Non parlo del nulla mentale, di quando hai le caprette che ti brucano la materia grigia, che è anche normale quando hai carta bianca su un intero evento; parlo proprio del nulla geografico!
E tutto questo accade perché una parte importante del nostro lavoro è il volantinaggio.
Premetto che a me piace anche fare volantinaggio, ma spesso accadono cose inspiegabili, come partire per lasciare i nostri flyer in una città di cui abbiamo sempre sentito parlare e scoprire che la suddetta città è composta da tre case e mezzo, una chiesa e un parcheggio. E cosa vuoi fare quando ti ritrovi in uno scenario post apocalittico? Mentre ti sposti verso una città ancora abitata tiri fuori idee.
Solitamente più le condizioni sono avverse, più il risultato è notevole. Per questo sostengo che l’isolamento geografico aiuta. Più o meno come le scarpe scomode, la borsa pesantissima, la giornata più fredda/calda/piovosa/ventilata/ecc… della stagione. Ieri eravamo a Scarmagno. Chiedo umilmente scusa a tutti gli scarmagnesi, ma non abbiamo trovato il centro del paese! E quindi, rassegnate, abbiamo spremuto le meningi. Non vi dico l’impero che abbiamo creato! Noi i castelli li abbiamo fatti in aria, in acqua su Plutone e pure a Narnia. Roba da chiedere la residenza a Scarmagno. Poi ci siamo trasferite a Castellamonte e nel mezzo della vita paesana ci siamo perse in discussioni amene e sentimentali. Però abbiamo lasciato più di duecento volantini.
Per tornare allo stato di grazia creativa della mattina, ci siamo concesse un pranzo in riva al lago di Viverone. Ok, Viverone è in mezzo alla civiltà, ma noi che siamo personcine estreme abbiamo scelto un bellissimo dehor vista lago. Quando ci siamo accomodate era una splendida giornata di sole, quando ce ne siamo andate abbiamo incrociato i due liocorni. E avevamo mezz’ora di pausa pranzo. Però il nostro progetto diventa sempre più bello!



Questi sono i volantini rimasti... i nostri progetti sono destinati a crescere ancora!


mercoledì 20 maggio 2015

Un inizio d'estate tra gusto ed intrigo